DITO A SCATTO

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Dito a Scatto

Dito a Scatto

Il dito a scatto è un quadro clinico scatenato da un conflitto tra i tendini flessori delle dita e la puleggia basale (A1). Quest ultima è un canale fibroso inestensibile che fa parte di un insieme di piccoli tunnel sotto cui scorrono i tendini flessori. In caso di aumento delle dimensioni dei tendini (per lo più si tratta di quadri infiammatori cronici) il loro passaggio a livello delle pulegge diventa difficoltoso e forzando la flessione e poi l’estensione delle dita di può avvertire la sensazione di scatto con dolore (non sempre). Questa patologia si divide in 4 stadi:

-dolenzia con edema e “pastosità” del tendine

-scatto con possibilità di estensione e flessione attive possibili

-scatto con necessità di sblocco del dito mente l’aiuto dell’altra mano

-blocco del dito (in flessione) con il tendine che rimane “incarcerato”.

Questa patologia può presentarsi in caso di sovraccarico funzionale della mano, in diabetici, in corso di gravidanza o altri traumi della mano non coinvolgenti i tendini, come anche può comparire in assenza di fattori scatenanti.

In caso di prima insorgenza il trattamento può essere conservativo. Sono utili le terapie fisiche a scopo antinfiammatorio, il riposo o il ghiaccio. Questi approcci possono portare alla risoluzione del quadro, soprattutto se iniziale e se le cause favorenti cessano di esistere. In alternativa è possibile eseguire delle infiltrazioni con corticosteroridi (CCS) la cui funzione a livello locale è quella di dare un effetto antinfiammatorio con riduzione dell’edema e quindi del conflitto. L’infiltrazione di CCS può essere ripetuta (si consiglia non oltre 3 volte) in caso di beneficio e remissione della sintomatologia per un buon periodo. Nel caso in cui la sintomatologia anche con il CCS non abbia avuto grandi miglioramenti bisogna prendere in considerazione l’intervento chirurgico. L’intervento, che dura 5 minuti, si esegue in anestesia locale e consiste nella apertura longitudinalmente della puleggia A1 attraverso una incisione al palmo di circa 1 cm (per le dita lunghe) o alla base del pollice. Nel post operatorio è consigliabile muovere costantemente la mano e le dita per prevenire l’edema e la rigidità delle dita e le aderenze tra i tendini flessori che possono rendere difficoltosa la flessoestensione delle dita. La fisioterapia è un elemento fondamentale di tutto il percorso per una corretta e completa ripresa della mano.

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